SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA
VERGINE E MARTIRE
Santa Caterina, nata in Alessandria d’Egitto intorno al 287, studiosa e filosofa, si convertì al cristianesimo.
Nel 305 Massimino Daia venne nominato Cesare per l’oriente e, in Alessandria, si tennero grandi festeggiamenti; anche Caterina si recò a palazzo, ma rifiutò di compiere sacrifici argomentando la sua fedeltà a Gesù Cristo.
Venne convocato un gruppo di studiosi retori, che, tuttavia, non riuscirono a confutare le tesi di Caterina e, anzi, rapiti dalla sua bellezza e conoscenza filosofica si convertirono loro stessi a Gesù Cristo.
Non si sa esattamente se in tale occasione ad Alessandria ci fosse Massimino Daia o il Prefetto Clodio Culciano, Governatore d’Egitto, o addirittura l’Imperatore Massenzio, che visto quanto successo condannò a morte i retori e ordinò per Caterina il supplizio della ruota.
Tuttavia durante la procedura la ruota si ruppe e quindi la giovane venne decapitata; narra la leggenda che il corpo venne rapito da angeli, che la portarono sul monte Sinai dove, nel VI sec., l’Imperatore Giustiniano fondò un Monastero a lei dedicato.
Il culto alla santa venne iniziato a “la Pietra” molto probabilmente da don Giambattista Borro, nominato prevosto della città nel 1592, nella cappella del cimitero dove era stata fondata, per i giovani, una compagnia della dottrina cristiana posta sotto il suo patrocinio.
Da adunanza di giovinetti, la compagnia, sul finire del XVIII sec. Si trasformò in Confraternita che, nel 1809, si trasferì nella cappella di S. Anna nel Fosso, e quindi, nel 1814, nell’antico Oratorio dei Bianchi, detto della Concezione che si trovava in cima alla salita di “Santanin”, in via Rocca Crovara .
Nel 1817 la Confraternita ottenne l’erezione canonica e venne aggregata all’Arciconfraternita di S. Caterina da Siena in Roma.
Nel 1940, a seguito della demolizione dell’Oratorio per la costruzione della circonvallazione a monte della statale Aurelia, si trasferì nella Chiesa parrocchiale e dopo alcuni anni di oblio, nel 1979, nell’Oratorio della SS. Annunziata dove fu trasferito anche il culto della Santa.
Ogni anno, in occasione della festa di S. Caterina al termine delle funzioni vengono distribuite delle gallette benedette che hanno la forma di una ruota, in ricordo del martirio a cui fu sottoposta la Santa alessandrina. Queste gallette facevano parte delle provviste che i marinai solevano portare nel corso dei lunghi periodi di navigazione sui bastimenti, in quanto potevano conservarsi a lungo, ed inoltre, si dice, che venissero gettate tra le onde per placare il mare quando era mosso.