Il 3 febbraio si festeggia San Biagio che pochi sanno essere un patrono minore di Pietra Ligure.
In questo giorno è diffusa anche da noi la tradizione della benedizione della gola.
La Chiesa romana festeggiando san Biagio celebra in lui il ricordo del popolo Armeno che nella storia ebbe tanto a soffrire, sempre silenziosamente, per la sua fedeltà a Cristo, ultimamente anche durante il genocidio armeno della Prima Guerra Mondiale, ad opera dell'Impero Ottomano.
La "Passio di san Biagio", vescovo di Sebaste (Siwas in Turchia), collega il suo martirio con la persecuzione di Licinio (320-324), ma attinge molto alla leggenda.
Secondo la tradizione egli faceva il medico e divenne vescovo della città di Sebaste. Una madre disperata si rivolse a Lui quando suo figlio stava per morire soffocato a causa di una lisca di pesce conficcata in gola. La benedizione del Santo con due ceri incrociati lo risanò immediatamente. Per questo miracolo viene invocato come protettore della gola. Poichè la memoria del Santo ricorre il giorno dopo la Candelora, si usa benedire la gola dei fedeli incrociando sotto il mento due candele benedette il giorno precedente.
Nonostante la raggiunta libertà di culto, pervenuta con l'editto dell'Imperatore Costantino del 313, il martirio colpì ancora S.Biagio a causa del dissidio esistente tra Costantino e Licinio che portò a persecuzioni locali, con distruzione di chiese, condanne ai lavori forzati per i cristiani e condanne a morte per i Vescovi.
Imprigionato dai romani per la sua fede, torturato con gli strumenti in ferro che si usano per cardare la lana, fu infine decapitato.
Pur non esistendo, a Pietra, un'immagine del santo, nell'opera manoscritta "il Sacro e Vago Giardinello" del 1624 si fa riferimento all’esposizione pubblica del “dente di S. Biagio che resta legato in argento e conservato in una scatoletta nei reliquiari de La Pietra".